Apnea notturna nei bambini, sintomi e cause principali
L’apnea notturna nei bambini può avere molteplici cause, maggiormente colpiti da questa problematica sono i bambini fino all’età di sei anni. Individuare i sintomi e le cause possono permetterci di intervenire il prima possibile.
Apnea notturna nei bambini
Il problema dell’apnea notturna è universalmente noto e può essere dovuto a svariate problematiche legate al sistema respiratorio. L’apnea notturna nei bambini può essere dovuta al semplice e transitorio sviluppo delle vie respiratorie superiori o piuttosto potrebbe esser il sintomo di altre problematiche che necessitano un accurato monitoraggio ed un eventuale consulto pediatrico.
Apnea notturna nei bambini: individuare la causa
I bambini in genere tra i tre e i sei anni sono soggetti a frequenti episodi di apnee notturne che impensieriscono e preoccupano non poco i genitori. La prima cosa da fare nel caso si noti questo disturbo nel sonno del bambino è quella di intervenire con un’accurata indagine per individuare se si tratti di un problema temporaneo, limitato a qualche settimana al massimo, o se piuttosto sia un disturbo che perdura nel tempo.
Questo primo esame del sonno del bambino consente di attribuire le apnee notturne transitorie ad episodi di raffreddamento o congestione nasale che dunque si risolvono con le opportune cure nel giro di qualche settimana, se al contrario le apnee notturne nel bambino si protraggono per più tempo è necessario proseguire con specialistici consulti medici.
Cause dell’ apnea notturna nei bambini
Le cause responsabili dell’apnea notturna nei bambini, qualora venga escluso il raffreddore temporaneo come unico colpevole, potrebbero essere rintracciate, grazie al consulto del pediatra, e se necessario dello specialista otorinolaringoiatra, nella sindrome dell’apnea ostruttiva dovuta a ingrossamento delle tonsille o ipertrofia adenoidea.
Sia le tonsille sia le adenoidi, infatti, di frequente si infiammano nella prima infanzia anche e soprattutto nel momento in cui il bambino inizia a frequentare l’asilo o la scuola materna. Può capitare che l’apnea notturna nei bambini non accenni segni di miglioramento nemmeno con opportune terapie farmacologiche mirate a risolvere l’infiammazione di tonsille e adenoidi, in questi casi il pediatra e lo specialista consigliano il ricorso all’intervento chirurgico dopo i tre anni di età.
Apnea notturna nei bambini: lo studio del sonno
Nel caso in cui l’apnea notturna nei bambini non venga associata né al comune e temporaneo raffreddore né all’ingrossamento delle tonsille o all’ipertrofia delle adonidi, è necessario indagare in maniera più approfondita sulla causa reale del problema.
L’apnea notturna nei bambini, infatti, potrebbe essere causata anche da piccole malformazioni congenite della struttura mandibolare o delle vie respiratorie superiori che appunto per conformazione non consentono il regolare transito dell’aria durante la notte quando dunque la muscolatura è rilassata e lavora naturalmente meno.
Per indagare sull’origine dell’apnea notturna nei bambini una volta che vengono escluse le cause più evidenti, il pediatra o lo specialista di norma consigliano l’esame diagnostico dello studio del sonno chiamato il medicina polisonnografia. Quest’esame consiste nell’applicare dei sensori al bambino che dorme per registrare le eventuali apnee, la loro frequenza e la durata in modo da indirizzare in maniera significativa il medico verso la reale causa del problema.
Sintomi dell’ apnea notturna nei bambini
Quando i bambini soffrono di apnea notturna il primo ad accorgersene è il genitore che deve prestare attenzione ad altri segnali di una scorretta respirazione per fornire ulteriori informazioni al medico specialista che dovrà intervenire sul problema. Altri sintomi della presenza di un’ostruzione respiratoria nei bambini possono essere osservate non solo durante la notte ma anche durante le ore diurne.
Spesso il bambino che soffre di apnea notturna durante il giorno avrà la tendenza a respirare a bocca aperta, potrebbe essere stanco e manifestare irritabilità, difficoltà di concentrazione e un generale stato di ansietà. Durante le prime ore della notte, anche in assenza dell’episodio conclamato di apnea, tenderà ad avere il respiro pesate o a russare, ma potrebbe anche cercare di compensare il respiro con sbuffi e colpi di tosse. E’ importante che il genitore osservi fin da subito la presenza di eventuali sintomi per poter favorire l’indagine specifica del disturbo e aiutare così il medico nella raccolta delle informazioni per la diagnosi definitiva.