Velocità, praticità e sicurezza: il segreto delle mamme native digitali
Nell’era moderna non sono cambiate solo le mode e le abitudini quotidiane, ma anche e soprattutto il modo in cui le persone spendono il proprio denaro. Nello specifico è interessante osservare come le mamme native digitali abbiano dato una vera e propria svolta al mercato, in particolare a quello on line.
Il profilo della mamma moderna
Secondo quanto affermano le ricerche di mercato condotte negli ultimi tempi ad essere cambiato è proprio il profilo della mamma moderna, una donna libera e indipendente che ha estremamente bisogno di ottimizzare il tempo a sua disposizione districandosi con abilità tra impegni di lavoro e famiglia. E’ importante stilare con chiarezza un identikit specifico per l’universo “mamma” soprattutto perché al giorno d’oggi sono proprio loro le principali destinatarie delle strategie di marketing portate avanti dalle aziende che forniscono beni di consumo per l’infanzia che vanno dall’alimentazione e l’igiene fino ai giocattoli e all’abbigliamento, stiamo parlando dunque di informazioni preziose per le piccole e grandi imprese attive sul web.
Il profilo medio di una mamma nativa digitale comprende circa 4 milioni di donne che in media hanno circa 34 anni. La maggior parte di loro ha un lavoro a tempo pieno che soddisfa non solo esigenze di natura economica quanto piuttosto il bisogno di sentirsi attive e indipendenti rompendo definitivamente il legame con il passato delle donne casalinghe a carico del marito. Le mamme di oggi, secondo quanto riportato dalle ricerche condotte, hanno un solo figlio e buona parte convive con un partner.
Mamme digitali: il ruolo del web
Per le mamme native digitali internet è senza dubbio il miglior amico che si possa desiderare. Un servizio a disposizione di tutte, attivo 24 ore su 24, sempre pronto a fornire risposte ai loro interrogativi e bisogni. Tramite il web e una manciata di giga sullo smartphone ogni mamma è connessa ogni giorno in qualsiasi momento, ovviamente la maggior parte del tempo on line lo trascorrono sui social come Whatsapp, Instagram e Facebook. Ciò che però conta sotto la nostra lente d’ingrandimento è senza dubbio il tempo dedicato agli acquisti sul web. Le stime di mercato hanno fornito dati chiari e significativi in merito alle spese effettuate mensilmente infatti è emerso che una mamma su quattro spende circa 100 euro al mese effettuando acquisti per il suo bambino. Si tratta sempre e comunque di acquisti precisi e mirati, non tutte le aziende infatti riescono a catturare con facilità l’attenzione di queste consumatrici informate, attente e particolarmente brillanti. Parliamo di donne che non hanno smesso di essere tali con l’avvento del nuovo arrivato ma che conservano in tutto e per tutto il loro ruolo di donne con determinati bisogni ed esigenze da soddisfare. Il web gioca in tutto questo un ruolo di prim’ordine poiché permette loro di risparmiare una considerevole quantità di tempo. Ecco dunque che internet diventa la risposta giusta per la vacanza da prenotare, per acquistare un percorso benessere, un corso di specializzazione, tecnologia, abbigliamento, accessori, prodotti di bellezza e arredamento per la casa. Ma non finisce qui anzi, ovviamente sempre più donne si rivolgono al web anche per tutti gli acquisti che hanno a che fare con il proprio bambino.
Mamme digitali e prodotti per l’infanzia
Come abbiamo anticipato poco sopra, le mamme della nuova generazione digitale sono consumatrici effettive che rappresentano un considerevole traffico sul mercato e nello specifico buona parte dei loro acquisti è principalmente destinata al mondo dell’infanzia. Fra i prodotti per neonati e bambini maggiormente comprati troviamo al primo posto abbigliamento e accessori, subito dopo si posizionano quelli per l’igiene e la cura mentre a seguire si trovano i giocattoli. L’elenco procede poi in ordine con gli alimenti, i servizi per l’infanzia come nido, asilo e pediatra, i dispositivi medici e farmaceutici, i prodotti di puericultura in generale come biberon, completi preparazione e consumo pappa, culle, passeggini e infine il latte. Aggiungiamo inoltre che buona parte della spesa è destinata anche ai prodotti per la cura e l’igiene della mamma.
Piccole e grandi aziende: occhio alle mamme!
Dall’analisi condotta fin qui risulta abbastanza chiaro quanto conti per una qualsiasi realtà aziendale l’opinione delle mamme moderne e soprattutto quale attenzione debbano riservare ai per orientare al meglio la loro politica e strategia di marketing. Per supportare le piccole e grandi aziende di prodotti e servizi esistono valide soluzioni come quelli fornite dall’Istituto di ricerche di mercato italiano Marketing Management che fornisce ai propri clienti dati analitici avanzati dai quali partire insieme per trovare risposte concrete ai principali problemi che impediscono loro di raggiungere i risultati auspicati.
Come abbiamo infatti detto in precedenza le mamme native digitali non si accontentano di un servizio su di un qualunque portare on line ma sono ben attente anche ai dettagli più piccoli che devono essere curati con professionalità dai parte delle aziende. Un brand infatti acquista valore agli occhi di una mamma moderna solo se rispetta alcuni importanti requisiti ai quali è opportuno dedicare attenzione. Prima fra tutti contano la trasparenza e l’affidabilità, solo se una donna sente di potersi fidare dell’azienda con cui sceglie di interagire deciderà di proseguire con l’eventuale acquisto di un prodotto o servizio. A seguire troviamo poi l’importanza del rispetto della privacy e della correttezza che l’azienda ha nei riguardi dei propri dipendenti. Più in basso nella lista dei temi “caldi” troviamo la sensibilità del brand nei confronti di tematiche che abbiano a che fare con la tutela ambientale e il rispetto degli animali, motivo per cui sempre più aziende hanno cominciato a specificare laddove non siano previste sperimentazioni sugli animali né impiego di componenti non riciclabili o potenzialmente nocivi. L’attenzione delle mamme native digitali è rivolta poi anche alla sensibilità dei brand nei confronti di cause sociali di interesse collettivo e solo in ultima riga troviamo il rilievo che riveste il ruolo del testimonial che rappresenta l’azienda.
Come abbiamo visto è sempre più importante monitorare con attenzione ogni cambiamento del target per poter di conseguenza disegnare a sua immagine e somiglianza il mercato.
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