Lo zucchero della frutta fa ingrassare o aiuta a perdere peso?
In molti si fanno una domanda riguardo allo zucchero, nello specifico si chiedono se lo zucchero della frutta faccia ingrassare o aiuti a perdere peso, in quest’articolo cercheremo di rispondere a questa popolare curiosità!
Iniziamo col dire che la risposta non è affatto semplice e merita le opportune precisazioni. Alcuni esperti sostengono che bisognerebbe mangiare quanta più frutta cruda possibile in quanto questa è in grado di prevenire il diabete, le malattie cardiache, l’obesità ed altre patologie degenerative.
Al contrario altri scienziati ritengono che la frutta sia dannosa per la salute dal momento che contiene zuccheri.
Ovviamente si tratta di due approcci nutrizionali del tutto opposti e molto probabilmente entrambi sbagliano e si pongono nei riguardi della questione in maniera eccessivamente estrema, la risposta allora va ricercata in una linea di centro, un’opinione più equilibrata fra i due eccessi.
Zucchero della frutta e danni all’organismo: gli studi
Coloro che ottengono il loro apporto calorico giornaliero principalmente dalla frutta vengono chiamati fruttariani ma non per questo si può certo dire che siano grassi o soffrano di obesità, anzi appaiono magri, in forma e in ottima salute anche se la loro assunzione di zucchero è molto elevata. La questione deve però tener conto di un altro aspetto, ossia di tutte quelle persone che pur evitando lo zucchero appaiono snelle, in forma e in salute!
A questo punto la maggior parte delle persone sarà portata a credere che il problema legato all’assunzione di zucchero sia del tutto confuso e irrisolvibile, ma la risposta effettivamente più corretta deve avere una base scientifica dimostrabile ecco dunque che siamo andati a scovare spiegazioni scientifiche relative all’assunzione di zucchero.
Le prove scientifiche
Gli esperti che demonizzano la frutta si riferiscono principalmente al fruttosio trasformato e non a quello naturale contenuto del vero frutto. E’ senz’altro vero che la frutta contiene zucchero ma mai nella stessa concentrazione in cui è presente in alimenti trattati chimicamente e in bevande pronte al consumo.
Molti studi hanno persino messo in luce collegamenti fra lo zucchero e le patologie del fegato, tuttavia sembra che sia solo lo zucchero raffinato a provocarle e non quello naturale della frutta (ricerca1 ricerca2 ricerca3 ricerca4). Le ricerche che si sono concentrate sui benefici e suoi danni indotti dal consumo di zucchero hanno anche scoperto che una dieta che comprenda l’assunzione dello zucchero naturale della frutta ha maggiori benefici nella perdita di peso rispetto ad un’altra che lo esclude.
Tale indagine scientifica è stata condotta su circa 3,5 milioni di persone ed è giunta alla conclusione che mangiare la frutta e dunque il suo zucchero naturale abbassi il rischio di contrarre il diabete di tipo 2 e la stessa scoperta è stata fatta anche dagli studiosi dell’Harvard University.
Tutta la frutta contiene acqua e fibre solubili e insolubili, antiossidanti ed altri composti chimici che rallentano l’assorbimento dello zucchero nel sangue, gli antiossidanti nello specifico hanno una particolare importanza in quanto proteggono le cellule e neutralizzano i radicali liberi. Non bisogna poi scordare che la frutta è ricca di vitamine e minerali fondamentali per le funzioni corporee.
Proprio come prima però anche a questo punto è necessario ricordare gli studi che, al contrario sostengono che una dieta povera di zucchero faciliti la perdita di peso, ma allora a chi bisogna credere?
Risposta al dilemma:
Dopo aver preso in esame tutti questi conflittuali studi scientifici, aver analizzato da vicino le varie diete, sia quella fruttariana sia quella che esclude lo zucchero e aver approfondito lo studio del funzionamento del metabolismo umano in particolare la regolazione dello zucchero nel sangue, siamo giunti alla conclusione che è la combinazione di troppi grassi e zuccheri insieme nel sangue ad ostacolare la perdita di peso.
E’ facile incorrere nell’unione di questi elementi nelle diete e nella maggior parte degli alimenti elaborati, è proprio questa combinazione che contribuisce all’aumento di peso e a tutti i disturbi ad esso correlati.
Lo scorso anno la BBC ha trasmesso un servizio inerente proprio il tema che stiamo trattando, il titolo era particolarmente esplicativo “grasso vs zucchero”. Nella ricerca andata in onda venivano presi in considerazione due gemelli maschi identici, entrambi medici, giovani e sani, questi per un mese si sono prestati all’indagine scientifica seguendo uno una dieta di soli grassi come ad esempio le proteine animali e l’altro di soli zuccheri, come i carboidrati e la frutta.
Entrambi potevano mangiare quanto volevano e sono stati attentamente monitorati dai ricercatori sia durante sia dopo l’esperimento. Il risultati hanno chiarito una volta per tutte i dubbi di milioni di persone, infatti entrambi hanno perso peso ma il gemello che ha assunto per un mese solo zuccheri ha perso solo grasso mentre l’altro, che ha seguito una dieta di soli grassi, ha perso più massa magra e dunque muscoli rispetto al grasso.
Regolazione degli zuccheri nel sangue
L’esperimento ha confermato l’opinione che entrambi gli approcci possono risultare efficaci per perdere peso ma le diete prive di carboidrati danneggiano l’organismo sensibilmente soprattutto se protratte nel tempo.
La seconda fase dell’esperimento ha poi previsto un programma dietetico che comprendesse l’introduzione sia dei grassi sia degli zuccheri andando così a scoprire i danni che comporta questa combinazione.
E’ molto importante conoscere e capire come funziona la regolazione dello zucchero nel sangue, in primis è basilare sapere che ogni individuo ha una certa quantità di zucchero nel sangue e senza di questa non si potrebbe vivere, persino le persone che hanno affrontato lunghi digiuni ne hanno una piccola percentuale che è essenziale per sopravvivere. Anche se non si consumano carboidrati il corpo trasforma i grassi e le proteine ingerite in glucosio, dunque lo zucchero non è il problema principale quanto piuttosto lo sono gli squilibri di questo nel sangue.
In un corpo sano il glucosio contenuto nel sangue con l’aiuto dell’insulina viene trasferito nelle cellule, ma quando ci sono troppi lipidi, ossia i grassi, che scorrono nel sangue che gia contiene glucosio, questo non può essere trasportato alle cellule in maniera efficiente e finisce dunque per accumularsi.
In risposta a quest’accumulo il pancreas rilascia una maggiore quantità di insulina che innesca un rapido calo degli zuccheri. Questi squilibri possono causare mancanza di energie, sbalzi d’umore e improvvise voglie di cibi e bevande zuccherate. Inoltre, nel lungo periodo, possono degenerare provocando una resistenza all’insulina che porta al diabete di tipo 2.
Alti livelli di trigliceridi, ossia grassi, che si trovano nel sangue dei pazienti insulino-resistenti sono riconducibili infatti alla conseguenza della resistenza all’insulina, tuttavia, le ricerche hanno spiegato che l’accumulo di trigliceridi non può essere riconducibile solo la questa resistenza ma dev’essere ricondotto anche ad altre cause. Ciò significa che il grasso, e non lo zucchero, è il principale responsabile del diabete.
Nel trattamento del diabete di tipo 2, patologia nella quale il corpo produce troppa insulina, può sembrare che la soluzione sia quella di ridurre l’assunzione di carboidrati, ma si tratta di una conclusione erronea in quanto si andrebbe ad agire sui sintomi ma non di certo sulle reali cause del problema. Al contrario è stato accertato che in questi pazienti diete a basso contenuto di grassi e alti livelli di carboidrati di origine vegetale contribuiscano sensibilmente allo stato di salute.
La frutta e la miglior soluzione alla perdita di peso
Le diete vegane infatti sono le più consigliate per i pazienti affetti da diabete di tipo 2, sembra anche che contribuiscano a prevenire il rischio di contrarre tale patologia e infine, ma non meno importante, aiutano nel controllo del peso corporeo.
Possiamo dunque concludere che lo zucchero della frutta sia benefico nelle diete volte alla perdita di peso purché le stesse non comprendano il consumo di carne, latticini e altri cibi a base di grassi per evitare squilibri dei livelli di zucchero nel sangue dannosi per la salute.
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